Obiettivo

Sviluppo dell'autonomia

Superamento della lezione frontale

 

L'argomento

In una delle due scuole primarie del nostro Istituto è stato attivato cinque anni fa il progetto “Senza Zaino” un modello di scuola pensato tenendo conto dell’importanza della trasformazione degli ambienti di apprendimento, delle Indicazioni Nazionali del Ministero dell’Istruzione, delle ricerche pedagogiche e scientifiche. L’intervento pedagogico di Senza Zaino, ideato dall’Irre Toscana, si basa sul metodo dell’Approccio Globale al Curriculum (Global Curriculum Approach) e sull’autonomia dell’alunno che genera competenze, sul problem solving che alimenta la costruzione del sapere, sull’attenzione ai sensi e al corpo che sviluppa la persona intera e agli spazi che genera autonomia e sulla co-progettazione che rende responsabili docenti e alunni. Le parole chiave sono tre: responsabilità, comunità e ospitalità. Gli studenti si assumono la responsabilità del proprio apprendimento. Riferendosi al pensiero costruttivista, secondo il quale il sapere non si trasmette passivamente ma è frutto dell’azione responsabile del soggetto, l’affermazione vede una sua verifica pratica nel modello educativo. La classe di Senza Zaino, infatti, è un “ufficio” nel quale ognuno sa quello che deve fare. Comunità perché l’apprendimento avviene nella relazione. Così al lavoro individuale si aggiunge quello di gruppo, insieme ai fondamentali momenti dell’agorà, spazio della discussione collettiva e dell’assemblea, occasione durante la quale si ascoltano lezioni, ci si racconta e si prendono decisioni importanti che vedono la partecipazione di tutti gli alunni. L’ospitalità, infine, è chiara con l’organizzazione dell’aula. L’aula passa dall’essere uno spazio vissuto ad uno spazio abitato: gli spazi sono accoglienti ed esteticamente attraenti, il loro essere a misura degli studenti promuove il benessere e l’autonomia. Non c’è la cattedra, ma gli spazi sono divisi secondo la loro funzione: il modello è un ufficio “open space” che favorisce un contemporaneo lavoro di diversi gruppi, anche di tipo molto diverso (laboratoriale, multimediale, a coppie, individualizzato…). L‘aula diventa uno spazio laboratoriale con angoli didattici, uno spazio “agorà” per i momenti di confronto e condivisione, tavoli -al posto dei banchi monopostoattorno ai quali i bambini possono lavorare attuando le pratiche del cooperative learning e dell’apprendimento partecipato e condiviso, scaffali a giorno per riporre i materiali comuni e gli strumenti di lavoro, ‘buchette’ personali per libri e quaderni. Questo ambiente fisico attrezzato è coerente con la metodologia improntata a rendere più varia, ricca ed inclusiva l’attività didattica.

Il ripensamento dell’ambiente educativo, che è alla base di questo percorso di trasformazione, garantisce alcune soluzioni utili per contrastare l’emergenza sanitaria: laboratori con postazioni individuali e agorà all’aperto. Dalla revisione dello spazio aula si giunge a rivedere i metodi d’insegnamento, quindi non più solo lezioni frontali. Tutta l’esperienza scolastica diventa formativa e promuove l’autonomia degli alunni che genera competenze, la diversificazione dell’insegnamento che ospita le intelligenze, le potenzialità, le differenze, la co-progettazione che rende responsabili docenti e alunni, la cooperazione tra alunni e docenti e tra docenti, l’utilizzo di strumenti didattici che stimolano vari stili di apprendimento e permettono di diversificare l’insegnamento, la partecipazione attiva dei genitori e la valutazione che incoraggia i progressi.

Attività

Risorse