“Che cos’è la macchina del fango? È delegittimazione, attacco personale, screditamento attraverso il gossip e gogna pubblica. È un sistema semplice e antico che funziona talmente bene da diventare regola”: chi difende la scuola pubblica, chi mette al centro gli alunni, chi vuole costruire i ponti e abbattere i muri, chi ogni giorno lotta per non lasciare indietro nessuno, finirà infangato.

Pasolini, che ha spiegato bene questo fenomeno, parlava di paura e terrore, paura e terrore che spesso portano a non agire, a evitare di partecipare e di compiere uno sforzo per migliorare le cose.

L’unico modo per fermare la macchina del fango è non darle credito. “Riconoscerla, dire: è fango, non mi interessa, non mi riguarda. Facendo muro contro la maldicenza, non diventandone un veicolo di diffusione. La macchina del fango è un meccanismo persecutorio che non mira solo a distruggere un avversario, ma che sta scardinando ogni possibile patto di fiducia all’interno di questo Paese. Fermarla equivale a difendersi da un acido corrosivo.”

Perché infangare la scuola media? Chi associa le baby gang (vere) di Calvairate di cui si legge sui giornali agli alunni della Martinengo? Perché scrivere cose false? É meglio scrivere sciocchezze o affrontare in modo costruttivo gli eventuali problemi del quartiere?

Proprio in questi giorni, in collaborazione con l’oratorio di via Rosselli e altre strutture educative del territorio, abbiamo deciso di aggiungere al progetto della Fondazione De Agostini “Compiti@casa” (a cui partecipano già una trentina di nostri studenti), un doposcuola in presenza, aperto a tutti gli alunni di tutte le scuole del quartiere, pubbliche e private, con l’obiettivo di contrastare eventuali fenomeni di povertà educativa e di disagio minorile.

Noi continuiamo a lavorare con la stessa forza e la serenità di chi ogni giorno combatte contro i soprusi e le discriminazioni, di chi mette al centro la legalità e gli alunni, di chi condanna con forza gli errori ma non lascia indietro nessuno, di chi mette davanti l’educazione alla cittadinanza, di chi non distingue tra italiani e stranieri, di chi vuole la pace e non la guerra, di chi ama i ponti e cerca di abbattere i muri